DISPOSIZIONI PER LE ATTIVITÀ PASTORALI IN ZONA ROSSA 15 MARZO – 6 APRILE

Il Veneto è stato inserito nelle «aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto»

Per quanto riguarda le attività pastorali va tenuto presente quanto segue:

1. Attività in presenza
Sono sospese tutte le attività pastorali in presenza (catechesi dei ragazzi. incontri con i genitori, gruppi giovanili, ecc.). Per quanto possibile si usi la modalità a distanza tramite internet.

2. Celebrazioni in chiesa
Le celebrazioni in chiesa (celebrazioni eucaristiche, celebrazioni dei sacramenti, altre celebrazioni e momenti di preghiera) sono permesse seguendo le indicazioni previste dal protocollo del 7 maggio 2020 con le successive integrazioni.
Data la situazione di grave emergenza, si raccomanda di attenersi in modo rigoroso alle prescrizioni previste, soprattutto per quanto riguarda la necessità che tutti portino la mascherina, il distanziamento da garantire tra i fedeli (con il rispetto del numero massimo dei fedeli ammessi in chiesa), la sanificazione dell’ambiente dopo ogni celebrazione. Non sono permesse le processioni: la Via crucis, ad es. è possibile solo “in forma statica” (solo il sacerdote o il ministro si muove da una stazione all’altra, mentre i fedeli rimangono fermi al loro posto). Per i riti della Settimana Santa si seguano le indicazioni che sono state date. Particolare attenzione va dedicata al coro: i coristi devono portare la mascherina e mantenere la distanza laterale di un metro e di due metri tra una fila e l’altra. Là dove ci sono problemi di spazio, si valuti l’opportunità di ricorrere ad un numero ridotto di cantori o ad un solista.

3. Prima confessione e prima comunione
Per quanto riguarda la celebrazione della prima confessione e della prima comunione si valuti se è opportuno mantenere i programmi già fatti o se sia preferibile spostare tali celebrazioni ad un tempo più opportuno. In ogni caso si dia alle famiglie la possibilità di celebrare il sacramento in un altro momento.

4. Sacramento della Penitenza
Fermo restando quanto disposto nel Decreto con cui il Vescovo concede la possibilità di ricorrere all’assoluzione collettiva di più penitenti all’interno di una celebrazione penitenziale, si garantisca ai fedeli che lo desiderano la possibilità di accostarsi alla confessione individuale, adottando le opportune misure di prevenzione del contagio. Per la celebrazione individuale del Sacramento della Penitenza non si usino i confessionali, ma si faccia ricorso a luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino
sempre la mascherina. Si curi una frequente sanificazione degli ambienti e degli arredi

5. Visita e comunione agli ammalati
Per la visita e la comunione ai malati si proceda con grande prudenza: è bene sospendere le visite da parte dei ministri straordinari della comunione. I presbiteri e i diaconi, là dove sono richiesti, provvedano a far visita ai malati per la confessione, la comunione ed eventualmente l’unzione degli infermi. Si valuti l’opportunità di affidare il compito di portare la comunione a
un parente fidato, conosciuto e che viva assieme al malato

6. Autocertificazione per gli spostamenti legati alle celebrazioni
Per quanto riguarda gli spostamenti, questi dovranno essere sempre accompagnati dall’autocertificazione:
I presbiteri e i diaconi, se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia negli spostamenti legati al loro ministero, potranno esibire l’autocertificazione in cui dichiarano nella causale «comprovate esigenze lavorative».
I fedeli, se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la loro abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l’autodichiarazione in cui dichiarano nella causale «situazione di necessità». È necessario che i fedeli si rechino solo in una chiesa nelle vicinanze della propria abitazione o nella stessa unità pastorale o almeno nel proprio comune.
La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020, confermata da quella del 6 marzo 2021, ha precisato che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione «dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini».
I padrini o le madrine di Battesimo o di Cresima così come i testimoni di un matrimonio possono raggiungere il luogo della celebrazione se abitano all’interno della Regione Veneto. Se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nello spostamento tra la propria abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l’autodichiarazione in cui dichiarano nella causale
«situazione di necessità».
Quanti svolgono un servizio gratuito all’attività istituzionale della parrocchia (organisti, coristi, sacristi, segretari, operatori Caritas, liturgia …), se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia nel tragitto tra la propria abitazione e la chiesa e viceversa, potranno esibire l’autocertificazione in cui si dichiara nella causale l’espletamento del servizio di volontariato in Parrocchia.
I dipendenti dell’attività istituzionale delle parrocchie (come organisti, sacristi o segretari) possono raggiungere il luogo di lavoro indicando nella causale dell’autodichiarazione le «comprovate esigenze lavorative».

Rovigo, 15 marzo 2021

Il Vicario Generale
Don Damiano Furini