Lettera del Vescovo Claudio di Beira (Mozambico) al Vescovo Pierantonio e ai fedeli della nostra Diocesi

Carissimo Vescovo Pierantonio e carissima Diocesi di Adria-Rovigo,

le nostre diocesi, i famigliari e gli amici di don Giuseppe Mazzocco, sono unite in questi giorni dal dolore per la scomparsa improvvisa del nostro fratello, sacerdote e amico.

La morte ci coglie sempre impreparati, ma quando si presenta in una forma repentina, senza avvisaglie come nel caso di don Giuseppe, ci lascia sempre attoniti e sgomenti. Essa suscita in noi molte domande sul perchè e sul senso delle cose e della vita, togliendoci il respiro e la forza per reagire.

Crediamo che nel piano di Dio tutto acquista senso, anche il chicco di grano che muore.

Don Giuseppe, in questi quattro anni di servizio pastorale nella diocesi di Beira in Mozambico, ha messo tutta la sua generosità, il desiderio di contribuire alla crescita della comunità cristiana, ma anche allo sviluppo della società. In questa direzione aveva dato inizio a una scuola di alfabettizzazione di adulti, alla promozione di orti famigliari, nei piccolissimi spazi dove le famiglie della parrocchia hanno la loro casa che a volte non riesce ad avere le caratteristiche degne di questo nome.

Un forte senso della giustizia animava le sue riflessioni e condivisioni negli incontri del clero, dei suoi collaboratori parrocchiali e anche nella formazione al popolo cristiano. Queste sue convinzioni e passione nell’esprimerle non gli impedivano di ascoltare il parere degli altri e adeguare le sue iniziative a quelle che potevano essere decisioni comuni a livello diocesano o del “progetto missionario” delle diocesi di Adria-Rovigo e Vicenza di cui faceva parte.

Risiedeva stabilmente nella casa di riferimento per questa iniziativa missionaria, dove accoglieva settimanalmente  gli altri due sacerdoti della diocesi di Vicenza per un giorno di condivisione, preghiera e riflessione. É in questa casa, ai piedi del tavolo dove aveva iniziato a pranzare che lo abbiamo trovato verso le 18 di mercoledì 23 giugno. Lui stesso, alle 13.30, aveva telefonato a un suo confratello per mettersi d’accordo su come procedere con la sua autovettura che aveva bisogno di una riparazione. Non rispondendo al telefono alle successive chiamate per formalizzare quando e come procedere per l’auto, l’altro sacerdote è andato al suo incontro a casa e aprendo la porta ha visto quanto era successo.

Immediatamente abbiamo avvisato il Vescovo Pierantonio che si è incaricato di portare pessonalmente la triste notizia ai famigliari. Dopo gli accertamenti delle autorità locali, il corpo è stato trasportato all’obitorio presso l’Ospedale Centrale della città.

In questi giorni stiamo dando i passi necessari affinchè al più presto don Giuseppe possa essere tumulato nella tomba di famiglia a Costa di Rovigo.

In attesa di completare tutti i tramiti per il rimpatrio della salma, nella parrocchia di San Pietro Claver di cui don Giuseppe era parroco, è un susseguirsi di celebrazioni di saluto, visto che non sarà possibile realizzare una celebrazione al momento della partenza che accolga tutti, date le restrizioni imposte dalle autorità per rallentare la diffusione della pandemia che sta scuotendo il mondo.

Come diocesi di Beira siamo profondamente grati alla Chiesa di Adria-Rovigo e alla famiglia di don Giuseppe per averci dato in questi anni un generoso figlio e fratello.

Il suo ideale e sacrificio missionario diffonda abbondanza di benedizioni sulle vostre parrocchie e famiglie e provochi il cuore di qualche giovane ad appassionarsi per ideali alti.

Con gratitudine e affetto

 

+ Claudio Dalla Zuanna, Vescovo di Beira – Mozambico

 

Nella foto, da sinistra, don Davide Vivian e don Maurizio Bolzon, preti fidei bonum della Diocesi di Vicenza, assieme al nostro caro don Giuseppe