CELEBRAZIONE PER L’INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

«Custodire, rivelare e comunicare l’amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e dell’amore di Cristo Signore per la Chiesa sua sposa» (S.Giovanni Paolo II)
25-06-2022

Ci troviamo questa sera famiglie provenienti da tutte le varie zone della Diocesi per celebrare la bellezza di essere famiglia. Siamo in comunione spirituale con tutte le famiglie riunite nelle diverse diocesi del mondo e in particolare a Roma attorno a Papa Francesco,

In questi mesi, a partire dalla veglia di preghiera del 19 marzo festa di San Giuseppe, abbiamo fatto nelle parrocchie un percorso di riflessione e di confronto per riscoprire la chiamata che il Signore fa alle famiglie, una chiamata che propone un compito, una missione, quella di «custodire, rivelare e comunicare l’amore, quale riflesso vivo e reale partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e dell’amore di Cristo Signore per la Chiesa sua sposa» (Giovanni Paolo II).

Nella veglia del 19 marzo ho evidenziato che la famiglia oggi non è di moda: la cultura oggi prevalente esalta il singolo e anche le relazioni di coppia sono presentate solo in funzione del benessere del singolo: sto con te perché ho bisogno che tu mi dia quello che mi serve per stare bene, per non sentirmi solo, ecc. Anche la dimensione della paternità e della maternità viene sentita oggi in una prospettiva individualistica: il figlio è desiderato non per sé stesso, per diffondere la vita, ma per la soddisfazione del genitore (uso di proposito il singolare, perché talvolta oggi un bambino nasce aldi fuori di un progetto di coppia).

La bellezza della famiglia nasce da un’altra logica, che è quella del dono, per cui più si dona più si riceve. L’amore, inteso non solo come sentimento o passione, ma come dono di sé all’altro è la forza interiore che plasma e vivifica la comunione familiare. Per riconoscere la bellezza della famiglia occorre aver scoperto che nessuno vive solo per sé stesso, ma vive per fare dono della propria vita. Solo attraverso questo dono possiamo appagare il desiderio di essere uniti ad altri esseri umani per uscire dalla nostra solitudine e dalla nostra incompletezza.

La famiglia vive allora di questo continuo ed incessante donare e ricevere che lega marito, moglie, genitori e figli, fratelli con dei vincoli che non limitano, ma danno vita. La vita familiare è guidata dalla legge della gratuità: in famiglia infatti ci si aiuta e ci si sostiene solo per amore, non per interesse. Del resto se pensiamo ad esempio ai sacrifici di una mamma per allevare e crescere un bimbo ci rendiamo conto che non c’è prezzo: le cure di una mamma sono impagabili!

Proprio per questo la famiglia è indispensabile anche per la vita della società: l’esperienza di comunione che si vive in famiglia è fondamentale per lo sviluppo della società. Come leggiamo nell’Esortazione Apostolica Familiaris Consortio di Papa Giovanni Paolo II «la promozione di una autentica e matura comunione di persone nella famiglia diventa prima e insostituibile scuola di socialità, esempio e stimolo per i più ampi rapporti comunitari all’insegna del rispetto, della giustizia e del dialogo nell’amore».

Esiste quindi una profonda connessione tra la famiglia e la società: proprio perché la famiglia è la prima e insostituibile scuola di vita sociale la società non deve venir meno al suo compito di promuovere e sostenere la famiglia. Purtroppo in Italia negli ultimi decenni si è pensato più ai singoli che alla famiglia. La crisi demografica negli ultimi tempi ha provocato qualche ripensamento che però appare tardivo e del tutto insufficiente. Anche questo nostro incontro sia occasione per far sentire a chi ha responsabilità in campo politico e amministrativo la voce delle famiglie: senza famiglia non c’è futuro neppure per la società!