ESEQUIE DI DON CLAUDIO GHIRARDELLO

«Siate pronti con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese: siate simili a coloro che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito»
27-05-2020

Sabato mattina quando si è diffusa la notizia della morte di don Claudio, siamo tutti rimasti attoniti e smarriti. Niente infatti faceva pensare ad una fine così improvvisa: lo conoscevamo come un prete attivo e intraprendente, con un carattere forte e deciso, che godeva di una buona salute. Eppure, contro tutte le apparenze, la morte ha bussato alla sua porta. Credo che a molti siano tornate alla mente le parole del Vangelo: «Siate pronti con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese: siate simili a coloro che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito».

Il tempo della vita e della morte non ci appartiene: come dice Gesù il Figlio dell’uomo viene «nell’ora che non immaginate». Quello che a noi sembra un’eccezione, allora, è invece l’ordinario, la normalità. Il senso della vita infatti sta nell’attendere quel ritorno del Signore, che non dipende da noi. A noi spetta trovarci pronti, saperlo riconoscere, aprirgli la porta. Allora, come dice l’Apocalisse, Dio sarà il nostro Dio e noi saremo i suoi Figli. Chi sarà trovato pronto, come dice il profeta Daniele, risplenderà «come lo splendore del firmamento».

Don Claudio nei molti anni di ministero ha spiegato tante volte questa visione di fede sulla vita e sulla morte: la lezione più grande egli però ce l’ha data con questa morte improvvisa, che ci mette davanti alla fragilità della nostra esistenza ma che allo stesso tempo ci provoca a vivere avendo sempre lo sguardo fisso sul Signore Gesù, il Figlio dell’uomo che viene nell’ora che non immaginiamo. E’ questo sguardo sul Signore Gesù, che ci consente di percorrere nella fiducia e nell’amore gli anni del nostro cammino terreno. E’ lui l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine.

Ora noi offriamo al Signore la vita di questo nostro fratello, riconoscenti per il servizio reso alla nostra chiesa in 42 anni di ministero presbiterale. Ordinato presbitero a Rovigo il 24 giugno 1978, fu vicario parrocchiale a San Bortolo e successivamente alla Madonna Pellegrina e a Trecenta. Nel 1985 fu nominato parroco di Pissatola e successivamente amministratore parrocchiale di Crocetta. Nel 1996 fu trasferito a Pontecchio. Nel 2016 oltre alla cura pastorale di Pontecchio assunse anche quella di Guarda Veneta. Nel 2018 divenne parroco di Trecenta, Pissatola e Sariano. Dal 2008 al 2013 fu Presidente dell’Istituto diocesano per il Sostentamento del Clero. Molti di noi conoscono il bene che don Claudio ha fatto nelle comunità in cui è stato: per questo preghiamo il Signore perché come il padrone della parabola lo accolga alla mensa del banchetto del cielo. Invochiamo la consolazione della fede per i suoi fratelli, Vittorio e suor Teresina, per i nipoti e per tutti i familiari.

La sua morte, prematura secondo la nostra misura umana, lascia un ulteriore vuoto nella nostra chiesa. Nella fede però sappiamo che il Signore permette le prove per i suoi figli per preparare un bene più grande: non lasciamoci scoraggiare ma aumentiamo la nostra fede, perché i giorni della nostra vita siano tutti segnati dal desiderio di incontrare Lui, il Signore. Solo così saremo pronti quando verrà a bussare alla nostra porta!