FESTA DELLA NATIVITÀ DI MARIA

Santuario del Pilastrello - Lendinara
08-09-2018

La festa della natività di Maria è molto sentita, non solo qui a Lendinara, ma anche in tanti altri luoghi. Per viverla in pienezza è importante che cogliamo il significato della nascita di Maria nella storia della salvezza.
Le letture bibliche che ci sono state proposte ci aiutano a collocare questo evento dentro un progetto che Dio con pazienza e perseveranza ha attuato dentro la storia umana. La nascita della Vergine è il momento in cui questo progetto giunge a pienezza e si apre per l’umanità un tempo di gioia perché finalmente le tenebre di diradano e spunta una luce. Per spiegare meglio cosa rappresenta per l’umanità la nascita di Maria possiamo fare riferimento alla condizione di un carcerato. I giorni di chi è ristretto in carcere sono lunghi, interminabili. L’ultima notte trascorsa in carcere egli conta i minuti: poi finalmente le porte si aprono: è giunta l’ora tanto attesa della libertà! Quei minuti interminabili ci fanno pensare alla pagina evangelica della genealogia di Gesù con quella lunga lista di nomi. Poi alla fine scocca l’ora voluta da Dio: «Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo» E’ l’ora della pienezza, del compimento, l’aurora della nostra salvezza! La nascita di Maria è proprio il momento in cui la salvezza di Dio si avvicina all’umanità: è Lei infatti la dimora che Dio ha preparato per il suo Figlio.
Celebrare la nascita della Vergine chiede anche a noi di entrare nella logica della storia della salvezza. Anche oggi, in questo nostro mondo, Dio continua a scrivere la sua storia, un progetto di salvezza per l’umanità che passa attraverso al riconciliazione e la pace per fare dell’umanità una sola famiglia.
Come credenti chiediamoci quanto noi siamo capaci di guardare alle vicende del mondo di oggi in questa prospettiva? Quanto siamo disponibili a impegnarci per essere anche noi, come Maria, la dimora in cui Dio si fa presente oggi per la salvezza dell’umanità?
Se guardiamo allo stato d’animo prevalente nella nostra società constatiamo che siamo molto lontani da questa visione della storia umana come storia di salvezza. E’ molto diffuso infatti il risentimento che porta alla paura e alla rassegnazione. Siamo risentiti perché ci sembra che tutto vada male, che non ci si possa più fidare di nessuno e che gli altri siano una minaccia al nostro benessere. La conseguenza è una reazione di chiusura: chiusura al futuro, chiusura verso chi è diverso da noi, chiusura al mondo e all’umanità, per cercare sicurezza nel piccolo ambiente che ci è familiare, alimentando contrapposizioni e conflitti, diffidando da qualsiasi iniziativa che vada verso chi è diverso da noi.
Guardare il mondo di oggi come lo scenario di una storia di salvezza ci porta ad una conversione profonda: ci aiuta ad aprirci alla possibilità di un futuro di pace e di riconciliazione; ci permette di credere che l’umanità è un’unica grande famiglia; ci fa comprendere che costruire muri ci impoverisce e ci rende infelici. In altri termini la nostra fede deve portarci ad essere portatori di una mentalità diversa, alternativa a quella dominante: questo è il tempo in cui far emergere la «differenza cristiana».
Celebrando la sua natività, fissiamo lo sguardo su Maria per lasciarci illuminare dalla luce di Dio e riuscire a vedere quel futuro di salvezza che Lui vuole per l’umanità.