GIOVEDÌ SANTO – MESSA IN COENA DOMINI

«Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo vino, voi annunciate la morte del Signore finché egli venga»
14-04-2022

Ogni volta che celebriamo la Messa riviviamo l’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli. La sera del giovedì santo però è un momento speciale per fare memoria di quella cena in cui Gesù, prima di affrontare la passione e la morte, ha istituito l’eucaristia, il sacramento con cui rinnova ogni giorno il dono della sua vita e del suo amore per noi.

L’ultima cena di Gesù si comprende nel suo significato profondo alla luce della cena pasquale, che, come abbiamo sentito nella prima lettura, per gli ebrei è memoriale della liberazione dall’Egitto. L’eucaristia celebrata dalla comunità cristiana è annuncio della liberazione dal peccato e dalla morte in forza della Pasqua di Cristo. Paolo nella seconda lettura spiega che «Ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo vino, voi annunciate la morte del Signore finché egli venga». Il gesto che Gesù compie nell’ultima cena lavando i piedi ai discepoli è strettamente connesso all’istituzione dell’eucaristia e ci insegna a portare nella vita il rito dello spezzare il pane, facendoci anche noi come Gesù servi dei fratelli.

Il Vangelo di Giovanni non riporta il racconto dell’istituzione dell’eucaristia. Ci spiega invece il suo significato attraverso il racconto della lavanda dei piedi. Per celebrare nella verità l’eucaristia dobbiamo fare nostro il gesto di lavare i piedi: «Vi ho dato l’esempio affinché come ho fatto io, così facciate anche voi». Non si tratta solo di fare un’opera buona, ma di entrare nel mistero di Dio facendo quello che ha fatto Gesù, cioè diventando anche noi servi, amando come lui ha amato.

I discepoli non capiscono il senso della lavanda dei piedi, per questo Gesù dice a Pietro «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Anche noi facciamo fatica a capire il gesto di Gesù nella pienezza del suo significato e rischiamo di ridurlo a qualcosa di folcloristico. Per capire dobbiamo collocare la lavanda dei piedi nel momento tragico e doloroso che Gesù stava vivendo. Più si avvicina l’ora di passare da questo mondo al Padre più Gesù comprende la volontà del Padre, conosce il cuore di chi gli sta intorno, discerne il cammino che deve fare e i gesti che deve compiere Egli vive l’avvicinarsi della morte come un’occasione per amare. Gesù non subisce gli eventi, ma li trasforma con un amore sempre più grande: la consapevolezza che uno dei suoi discepoli ha in animo di tradirlo, la percezione della fragilità della fedeltà di Pietro, la passione che incombe su di lui diventano oggetto dell’amore di Gesù. Un amore che non si ferma di fronte a nulla, nemmeno di fronte a Giuda colui che lo tradirà, il nemico. Celebrare l’eucaristia vuol dire allora ricevere la forza di vivere questo amore. Ogni volta che ripetiamo sul pane e sul vino i gesti di Gesù nell’ultima cena ci impegniamo anche noi a trasformare con l’amore tutte le situazioni anche le più difficili e dolorose. Tutto nella nostra vita può diventare occasione per vivere l’amore seguendo Gesù.