L’insegnamento di San Francesco ci aiuta ad andare oltre alla superficialità di un ecologismo alla moda

Cogliere in tutta la sua profondità un vero impegno a tutela del creato
04-10-2019

Celebriamo questa festa di San Francesco in un momento in cui assistiamo a un risveglio della coscienza ecologica, a partire dai giovani del movimento «Fridays for future». Siamo inoltre alla vigilia del Sinodo dei Vescovi dedicato all’Amazzonia, evento con il quale il Papa vuol richiamare il mondo intero al rispetto di un territorio che è vitale per tutto il resto del globo, chiamando la chiesa e gli uomini di buona volontà ad una «conversione ecologica».

San Francesco ha molto da dirci sulla custodia del creato: già nel 1980 San Giovanni Paolo II lo proclamava patrono dei cultori dell’ecologia poiché egli spiccava tra i santi e gli altri grandi uomini che avevano «percepito gli elementi della natura come uno splendido dono di Dio agli uomini» e avevano contemplato «in modo singolare le opere del Creatore». Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato si’” lo indica come l’esempio per eccellenza della “ecologia integrale” che la Chiesa propone agli uomini del nostro tempo.

L’insegnamento di San Francesco ci aiuta ad andare oltre alla superficialità di un ecologismo alla moda per cogliere in tutta la sua profondità un vero impegno a tutela del creato.

L’amore di San Francesco per la natura nasce dal suo rapporto con il Padre attraverso il Figlio Gesù, quel figlio di cui, come dice San Paolo nella 2° lettura, portava nel corpo le stigmate. La radice di ogni comportamento di Francesco sta nel rapporto che egli seppe ricostruire con Dio, con quel Dio che l’aveva amato dall’eternità e al quale egli non aveva prestato attenzione per buona parte della propria vita. Quando giunse infine a scelte definitive con la decisione di uscire dalla vita mondana, tutto acquistò per lui un senso diverso: i poveri gli manifestarono il volto di Cristo, i nemici divennero uomini da amare, gli animali furono i suoi fratelli più piccoli, il creato si rivelò ai suoi occhi come l’orma del Creatore. Per lui non solo degli uomini erano chiamati alla lode di Dio, poiché tale compito è prerogativa di tutta intera la creazione.

È il creato nella sua interezza che deve lodare il Creatore: uomini, animali, piante, vento, acqua e fuoco, astri celesti e ogni altra creatura inanimata. È solo in questo contesto che possiamo comprendere nella sua piena e vera luce il Cantico di frate sole, il più famoso tra i componimenti poetici di Francesco.

La relazione di Francesco con la natura assume un carattere fraterno: qualsiasi creatura è sorella e per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di ognuna di esse. Proprio perché il suo rapporto era segnato dallo stupore e dalla contemplazione egli parlava il linguaggio della fraternità e non quello del dominatore, del consumatore o dello sfruttatore. La sua povertà non erano solo un ascetismo esteriore, ma esprimeva la rinuncia di fare della realtà un mero oggetto di uso e di dominio.

La povertà di Francesco è strettamente legata al suo rapporto con il creato: solo chi è povero infatti sa custodire le creature di Dio e la loro casa comune. Chi è alla ricerca della ricchezza infatti si pone di fronte al creato con un atteggiamento di sfruttamento e di dominio. E’ la conversione del cuore che ci rende liberi e ci permette di usare del mondo che ci circonda senza fargli violenza e conservandolo per chi verrà dopo di noi.

L’ecologia integrale che Papa Francesco popone comporta sempre una conversione: per questo non può essere una moda, ma deve maturare dentro un percorso di libertà e di consapevolezza di tuttala persona.  Per rispettare l’ambiente dobbiamo cambiare in modo concreto il nostro modo di vivere: non bastano alcuni accorgimenti per una economia sostenibile, occorre vivere in modo diverso come ha fatto Francesco, che ha deciso di vivere in modo alternativo mettendo in pratica alla lettera il Vangelo.

Chiediamo l’intercessione di San Francesco e imitiamo il suo esempio per poter compiere come singoli e come comunità una vera conversione ecologica, per la lode di Dio e la salvezza dell’umanità.