MINISTERI DEL LETTORATO E DELL’ACCOLITATO

La Chiesa si edifica attorno alla Parola e all’Eucaristia
11-10-2020

La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci presenta l’immagine del banchetto per mostrarci che cosa Dio ci offre attraverso la venuta nel mondo del suo Figlio. Il Regno di Dio che Gesù è venuto a portare sulla terra è simile ad una festa di nozze. Noi siamo inviati a questa festa, ma possiamo anche rifiutare l’invito, come pure possiamo presentarci in modo non adeguato ed esserne esclusi.

Nella prospettiva di questa immagine biblica possiamo collocare anche il conferimento dei ministeri del lettorato e dell’accolitato di quattro alunni del nostro Seminario. Per prepararci la festa del Regno il Signore si serve della collaborazione umana: anche nella parabola si parla di servi che vengono rifiutati e addirittura uccisi. La chiamata al ministero sacro riguarda proprio questa collaborazione che il Signore chiede ad alcuni per preparare la sua festa e per invitare gli uomini a prendervi parte. Anche i nostri amici Simone, Brian, Mattia e Nicolò hanno avvertito questa chiamata, che è stata riconosciuta dalla Chiesa nel momento in cui sono stati ammessi tra i candidati agli ordini sacri. Ora, con l’aiuto degli educatori del Seminario, si stanno impegnando a configurare la loro vita a Cristo Pastore e Servo, perché uniti a Lui possano fare dono della propria vita ai fratelli nel ministero sacerdotale. In questo percorso si colloca il conferimento dei ministeri del lettorato e dell’accolitato: non si tratta semplicemente di due passaggi per segnare il cammino, ma di un inserimento progressivo nel servizio della Chiesa per essere come modellati, plasmati dalla Parola e dell’Eucaristia: «Il lettorato propone al seminarista la “sfida” di lasciarsi trasformare dalla Parola di Dio, oggetto della sua preghiera e del suo studio. Il conferimento dell’accolitato implica una partecipazione più profonda al mistero di Cristo che si dona ed è presente nell’Eucaristia, nell’assemblea e nel fratello» (Ratio Fundamentalis Institutionis Sacerdotalis n. 72).

La Chiesa si edifica attorno alla Parola e all’Eucaristia: di conseguenza anche il ministero sacerdotale è servizio alla Parola e all’Eucaristia. Nella sua pedagogia la Chiesa propone ai seminaristi di mettersi al servizio prima della Parola nel ministero del lettorato e poi dell’Eucaristia nel ministero dell’accolitato: in questo modo possono assimilare la spiritualità del presbitero che unisce intimamente Parola ed Eucaristia. E’ molto importante avere presente il nesso indissolubile che lega la Parola al Sacramento, in special modo all’Eucaristia: è importante in modo speciale per i presbiteri, ma anche per i fedeli. Tutta la storia della salvezza ci mostra un Dio che si rivela all’uomo tramite parole e gesti: «La Parola di Dio si rende percepibile alla fede tramite il “segno” di parole e gesti umani» (Benedetto XVI, Verbum Domini n. 56): questo del resto corrisponde alla logica dell’Incarnazione per cui «Il Verbo si è fatto carne». Pertanto c’è una sacramentalità della Parola, come pure i sacramenti hanno bisogno della Parola per essere celebrati: «La sacramentalità della Parola si lascia così comprendere in analogia alla presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino consacrati. Accostandoci all’altare e prendendo parte al banchetto eucaristico noi comunichiamo realmente al corpo e al sangue di Cristo. La proclamazione della Parola di Dio nella celebrazione comporta il riconoscere che sia Cristo stesso ad essere presente e a rivolgersi a noi per essere accolto. Sull’atteggiamento da avere sia nei confronti dell’Eucaristia, che della Parola di Dio, san Girolamo afferma: “Noi leggiamo le sante Scritture. Io penso che il Vangelo è il Corpo di Cristo; io penso che le sante Scritture sono il suo insegnamento. E quando egli dice: Chi non mangerà la mia carne e berrà il mio sangue (Gv 6,53), benché queste parole si possano intendere anche del Mistero [eucaristico], tuttavia il corpo di Cristo e il suo sangue è veramente la parola della Scrittura, è l’insegnamento di Dio. Quando ci rechiamo al Mistero [eucaristico], se ne cade una briciola, ci sentiamo perduti. E quando stiamo ascoltando la Parola di Dio, e ci viene versata nelle orecchie la Parola di Dio e la carne di Cristo e il suo sangue, e noi pensiamo ad altro, in quale grande pericolo non incappiamo?” Cristo, realmente presente nelle specie del pane e del vino, è presente, in modo analogo, anche nella Parola proclamata nella liturgia. Approfondire il senso della sacramentalità della Parola di Dio, dunque, può favorire una comprensione maggiormente unitaria del mistero della Rivelazione in “eventi e parole intimamente connessi” giovando alla vita spirituale dei fedeli e all’azione pastorale della Chiesa» (ibidem).

Auguro a questi nostri quattro amici di maturare sempre più (anche attraverso l’esercizio concreto dei ministeri del lettorato e dell’accolitato) una spiritualità che tenga assieme la dimensione della Parola e quella dell’Eucaristia, in modo da poter guidare un domani i fedeli a vivere la pienezza del mistero di Cristo, che si dona a noi nella duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia.