SOLENNITÀ DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO

Credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica
29-06-2019

Celebrando la festa dei due Santi Apostoli Pietro e Paolo, la Chiesa oggi celebra la sua apostolicità. Nel Credo noi affermiamo “Credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica”: che cosa significano queste parole? Affermare che la Chiesa è apostolica, vuol dire che essa poggia tramite gli apostoli sul fondamento che è Cristo. Scrive San paolo nella lettera agli Efesini: “Non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, perché siete edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti e avete come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù” (Ef. 2,19-20).

San Pietro e San Paolo sono pertanto gli ultimi anelli di una catena che ci collega a Cristo stesso: potremmo dire che la nostra comunione con il Signore passa attraverso di essi. Essere parte della Chiesa chiede che ci uniamo agli apostoli nel professare la vera fede.

E’ questo il messaggio che ci viene dal brano evangelico proposto in questa celebrazione, che ha il suo culmine nelle parole di Gesù a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Queste parole, pronunciate da Gesù dopo che Pietro per primo aveva riconosciuto in lui il Cristo Messia, ci insegnano che la Chiesa non è una società costituita dagli uomini secondo i loro pensieri e le loro preferenze, ma è la comunità di coloro che si uniscono a Pietro nel proclamare la fede in Gesù Cristo. Chi edifica la Chiesa è Cristo, è lui che sceglie liberamente un uomo e lo pone alla base. Pietro non è altro che uno strumento, la prima pietra dell’edificio, mentre Cristo è colui che pone la prima pietra. Tuttavia non si può essere veramente e pienamente nella Chiesa se non si è in comunione con la fede di Pietro e la sua autorità. Sant’Ambrogio esprime questa verità con una frase molto incisiva: “Ubi Petrus, ibi Ecclesia”: dove c’è Pietro lì c’è la Chiesa. Ciò non significa che Pietro da solo è tutta la Chiesa, ma che non vi può essere Chiesa senza Pietro. Il ruolo di Pietro è un servizio e Gesù dopo la Pasqua lo conferma quando gli dice “Pasci le mie pecore!”. Pietro è chiamato a continuare la funzione di Gesù di essere il Servo e il Pastore della sua Chiesa.

Testimone di Cristo, pastore e servo dei credenti, sono le prerogative passate da Cristo a Pietro e da Pietro trasmesse ai suoi successori, i Vescovi di Roma. Il Vescovo di Roma, il Papa, è il centro della comunione della Chiesa, colui che ci conferma nella vera fede, la fede di Pietro e degli apostoli.

E’ importante che in questa festa dei Santi Pietro e Paolo rinnoviamo la nostra adesione di fede all’insegnamento del Papa: viviamo un momento particolarmente delicato della vita della Chiesa, in cui il ruolo del Papa è messo in discussione sia fuori che dentro la Chiesa. Ricordiamo che la comunione con il Papa, l’adesione al suo insegnamento è criterio per poter vivere nella Chiesa. Non contribuiamo a mettere in pericolo l’unità della Chiesa dando retta a critiche e giudizi contro Papa Francesco, critiche e giudizi che spesso nascono da movimenti politici ed economici che vedono nel Vangelo insegnato dal Papa un ostacolo ai loro interessi. A questo proposito mi sembrano molto belle le parole del Papa emerito, Benedetto XVI, in un’intervista rilasciata in questi giorni a un quotidiano italiano: “L’unità della Chiesa è sempre in pericolo, da secoli. Lo è stata per tutta la sua storia. Guerre, conflitti interni, spinte centrifughe, minacce di scismi. Ma alla fine ha sempre prevalso la consapevolezza che la Chiesa è e deve restare unita. La sua unità è sempre stata più forte delle lotte e delle guerre interne”. E’ la certezza di Benedetto XVI che a tutti ricorda: “Il Papa è uno, Francesco”.

Concludendo vorrei richiamare l’episodio che ci è stato proposto nella prima lettura. Pietro è in carcere, in attesa di essere consegnato al popolo con il rischio di fare la stessa fine del Maestro. Tutta la Chiesa era in preghiera per lui: è questa la cosa più urgente e necessaria da fare anche oggi. Anche il successore di Pietro, il nostro Papa Francesco è messo sotto processo dai media, nei discorsi della gente, nel dibattito politico, sui social. C’è intorno a lui ostilità, critica, astiosa e grossolana, che niente ha a che fare con la parresia (franchezza) evangelica. Dobbiamo pregare: pregare perché Dio faccia di noi dei cristiani veramente apostolici, saldamente ancorati alla fede degli apostoli Pietro e Paolo; pregare per il successore di Pietro perché Egli che lo ha collocato sulla Cattedra del Principe degli Apostoli lo illumini e lo renda capace di “confermare i fratelli”.