FESTA DI SAN BELLINO, PATRONO DELLA CITTÀ DI ROVIGO

«Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare (…). Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all'ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia»
26-11-2025

I testi biblici che ci sono stati proposti ci invitano a leggere la vita e l’opera di San Bellino alla luce del suo ministero pastorale. Le letture della Messa a lui dedicata, mettono in rilievo la figura del Buon Pastore, colui che si prende cura delle pecore del suo gregge. Il profeta Ezechiele descrive con espressioni toccanti la cura del pastore: «Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare (…). Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia» (Ez. 34,15-16). Anche oggi abbiamo bisogno di un Pastore che si prenda cura di noi: Gesù, il Pastore grande, il Pastore bello, il buon pastore continua a offrirci questa cura e questa guida anche attraverso coloro che ha scelto come guide della sua Chiesa.

San Bellino nel suo tempo è stato un pastore buono, che ha reso presente l’amore e la cura del Pastore grande, il Signore Gesù. Gli studi storici ci restituiscono una figura di pastore impegnato a riportare la Chiesa alla sua dimensione propriamente spirituale, ma anche partecipe della vita della società civile, preoccupato soprattutto dei più poveri e indifesi, come erano allora i servi della gleba, categoria sociale a cui il Vescovo Bellino dedicò attenzione e cura.

Quest’anno vorrei proprio sottolineare la scelta privilegiata dei poveri, prendendo spunto anche dall’Esortazione Apostolica «Dilexi Te», il primo documento magisteriale di papa Leone, dedicata «all’amore verso i poveri».

Innanzitutto è importante accorgersi dei poveri: la loro presenza è un grido che ci interpella come Chiesa, ma anche come società civile. I poveri non sono soltanto un problema: di ordine pubblico, perché sembrano mettere in pericolo la sicurezza degli altri cittadini, di ordine economico, perché andare incontro alle loro necessità ci chiede di investire risorse per loro e così via. Sono invece una ricchezza, perché ci spingono ad uscire dalla nostra autoreferenzialità e a vivere una dimensione di umanità più efficace e concreta.

Una società che non si prende cura dei poveri come ebbe a dire un altro grande Papa, San Giovanni Paolo II, è una società «alienata»: «È alienata la società che, nelle sue forme di organizzazione sociale, di produzione e di consumo, rende più difficile la realizzazione di questo dono ed il costituirsi di questa solidarietà interumana» (San Giovanni Paolo II, Enc. Centesimus Annus n. 41).

Anche nelle nostre comunità ci sono varie forme di povertà: vorrei menzionarne due che a mio avviso meritano una particolare attenzione-Mi riferisco ai carcerati e ai migranti: sono due categorie che non godono del favore dell’opinione pubblica, ma che ugualmente hanno diritto all’attenzione e alla cura di chi governa la cosa pubblica, perché esseri umani, con una loro dignità.

Se ognuno di noi deve coltivare un’attenzione preferenziale per i poveri, una particolare responsabilità hanno in questo campo coloro che rivestono responsabilità politiche ed amministrative: spetta a loro assumere un ruolo esemplare nella cura e nel sostegno dei poveri, vincendo la tentazione di seguire la c.d. «cultura dello scarto» per cui chi è debole e fragile va lasciato perdere. Nessuno invece deve essere lasciato indietro: l’esclusione in ogni sua forma è la nuova forma in cui si esprime l’ingiustizia sociale.

Solo mettendoci nella prospettiva di chi è povero potremo individuare la via per una società più giusta e inclusiva.

Anche per la nostra Città di Rovigo auspichiamo questo cammino virtuoso di riconciliazione e di giustizia in un momento in cui il disagio sociale e la povertà crescono sempre di più. Guardiamo al nostro Patrono San Bellino per imparare da lui come impegnarci per sollevare i nostri fratelli più poveri e fragili e per rimuovere le cause strutturali della loro povertà.

San Bellino interceda per noi e per tutta la nostra Città!