ESEQUIE DI ELIANA MARINELLO SICCHIERO

«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e lo risusciterò nell’ultimo giorno»
23-06-2025

Ascoltando le letture bibliche che i familiari hanno scelto per questa messa, mi è venuto spontaneo pensare alla nostra sorella Liliana. Solo la Parola di Dio riesce ad esprimere quanto sperimentiamo nei momenti cruciali della vita dando voce ai nostri sentimenti e alle nostre esperienze più profonde. Credo che nulla più della Parola di Dio possa aiutarci a dare un senso a questa morte giunta in un’età ancora relativamente giovane e dopo una lunga e dolorosa malattia.

Eliana, fin da piccola aveva ricevuto un’educazione cristiana e durante la giovinezza aveva maturato la scelta della vita cristiana partecipando a gruppi e iniziative formative nei gruppi parrocchiali, con le Figlie di Maria Ausiliatrice e con i Frati Cappuccini. Un percorso che è continuato poi anche nell’età adulta assieme al marito Marco e che l’ha portata a vivere con impegno e generosità la vita di famiglia, la professione come insegnante e il servizio in parrocchia.

I familiari la descrivono così: «È sempre stata una donna forte, mite, umile e caparbia, che non si è mai scoraggiata di fronte a niente. Anche se la malattia ha reso le sue giornate più difficili, non ha mai smesso di mettere il bene degli altri prima del proprio. I traguardi e le soddisfazioni delle figlie erano anche i suoi. L’amore per Marco la forza della sua vita».

Per questo la malattia che l’ha colpita otto anni fa non l’ha trovata impreparata e con l’aiuto della fede ha potuto combattere la sua battaglia. Penso che anche lei abbia sperimentato quanto ci dice Paolo nella prima lettura: «Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno». Ed è proprio «l’uomo interiore» che le ha permesso di fissare lo sguardo sulle cose invisibili «perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili sono eterne».

Anche Eliana, che ha coltivato la fede durante tutto il suo cammino terreno, ha fissato il suo sguardo sulle cose invisibili e così ha accolto la promessa di Gesù: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Nel dare a Eliana l’ultimo saluto proviamo tutto il dolore del distacco, reso più acuto dalla percezione di una vita interrotta ancora nel fiore degli anni. Sentiamo però allo stesso tempo l’invito che questa nostra sorella ci fa a guardare con lei oltre la morte: lei, che è già passata oltre questa soglia oscura, ci mostra che cosa dobbiamo cercare perché la morte non sia la fine di tutto, ma un nuovo inizio. Solo stando uniti a Gesù, il Signore della vita, potremo avere una speranza che non delude. Lui, il Signore Gesù, è «il pane vivo disceso dal cielo» e può dire «chi mangia di questo pane vivrà in eterno».