NATALE DEL SIGNORE 2021 – Messa della notte

«Oggi per noi è nato un Salvatore»
25-12-2021

Celebrando la Messa della notte di Natale, mi ha sempre colpito l’inizio della prima lettura, tratta dal libro del Profeta Isaia: «Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse». Queste parole suscitano in me emozioni profonde, mi fanno provare sentimenti positivi. L’esperienza del buio mi inquieta e mi angoscia, e sentire parlare di una grande luce mi rassicura e mi apre il cuore alla gioia.

Abbiamo bisogno di luce per vivere: probabilmente non ce ne rendiamo conto perché le nostre città e paesi sono ormai illuminati artificialmente anche di notte. Non si tratta però solo della luce fisica, materiale: ancora di più abbiamo bisogno di una luce che illumini il nostro spirito e le nostre menti, una luce che ci mostri una strada da percorrere, una luce che sostenga il nostro impegno e le nostre decisioni. Possiamo cogliere questo bisogno di luce nella mancanza di fiducia nel futuro che la nostra società manifesta sempre più forte e di cui la crisi demografica è il sintomo più evidente: una società in cui nascono sempre meno bambini è una società priva di prospettive, che non vede un futuro e per questo non crede nella vita. Gli ultimi due anni, poi, segnati dalla pandemia, hanno accentuato il bisogno di luce: è come se vivessimo una lunga notte di cui purtroppo non vediamo la fine:

La fede cristiana ci invita a trovare la luce di cui abbiamo bisogno in un evento del tutto ordinario: la nascita di un bambino in una stalla, un evento del tutto ordinario con cui Dio illumina il mondo. E’ nella debolezza e fragilità di quel bambino che si manifesta la grandezza di Dio: è un paradosso che ci sconcerta e ci provoca. San Bernardo si chiede che tipo di salvatore sia uno che nasce in una stalla, è adagiato in una mangiatoia, è avvolto in fasce come gli altri, piange come tutti e dorme come qualsiasi altro bambino». Come annuncia Isaia quel bambino è «Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della Pace». Come spiega l’apostolo Paolo nella seconda lettura in Lui «è apparsa la grazia di Dio, che porta la salvezza a tutti gli uomini». Gli angeli indicano ai pastori quel bambino come il Salvatore, il Cristo, il Signore.

In questa notte santa è possibile anche per noi vedere questa luce e lasciarci illuminare da essa: come i pastori dobbiamo riconoscere nel Bambino del presepe il Salvatore che Dio ci ha donato, dobbiamo fermarci ad adorarlo, dobbiamo fare di Lui il Signore della nostra vita, il Pastore che ci guida nel cammino.

E’ questo il cuore del Natale: incontrare il Dio fatto uomo e decidere di camminare con Lui sui sentieri ripidi e accidentati della vita e della storia umana.

Questo Natale ci aiuti a tenere accesa la luce della fede o a riaccenderla, se per caso si è spenta e affievolita.  Non lasciamoci prendere dalla pigrizia e dall’indifferenza: senza la fede in Gesù Cristo Salvatore, la nostra vita è come una notte buia, Lui è la luce che illumina la strada, che ci riscalda e ci rassicura. Questa luce ha bisogno di essere accolta: dobbiamo deciderci ad uscire dalla nebbia dell’indifferenza e dalla superficialità. Prendiamo sul serio il messaggio che il Natale ci porta: «Oggi per noi è nato un Salvatore».

Rovigo, Duomo-Concattedrale