La ripresa delle scuole è senza dubbio l’aspetto più delicato e importante della ripartenza dopo l’epidemia da Covid-19

Lettera aperta del Vescovo Pierantonio al mondo della scuola

Insegnanti, studenti, operatori scolastici assieme alle famiglie: vorrei che sentiste il sostegno e la vicinanza della comunità cristiana, come Chiesa di Adria-Rovigo pregheremo per questa intenzione nelle messe di domenica 13 settembre

Carissimi studenti, insegnanti e operatori della scuola,

mentre sta per cominciare il nuovo anno scolastico sento doveroso rivolgervi un pensiero di vicinanza e di augurio accompagnato da una preghiera al Signore perché vi sostenga e vi protegga.

Ricordo ancora con piacere quando ero studente e il 1° ottobre riprendevo ad andare a scuola: ho ben presente la gioia e l’entusiasmo di cominciare da capo con una nuova avventura. Era bello ritrovare i compagni e gli insegnanti. Così pure ho un bel ricordo della ripresa delle scuole dopo l’estate negli anni in cui, da giovane prete, ho insegnato religione in una scuola media.

Quest’anno l’inizio delle lezioni è diverso da quello di tutti gli anni precedenti sia perché viene dopo la sospensione delle lezioni che dura dalla fine di febbraio, sia per le impegnative precauzioni necessarie per prevenire il contagio e le incognite di una situazione sanitaria ancora precaria e insidiosa.

La ripresa delle scuole è senza dubbio l’aspetto più delicato e importante della ripartenza dopo l’epidemia da covid-19: la scuola infatti ha pagato un prezzo altissimo per la chiusura necessaria a fermare il contagio. È un prezzo che non si traduce immediatamente in numeri come per il PIL o l’occupazione, ma che ha ricadute drammatiche sulla fascia più debole della popolazione: bambini e ragazzi rischiano di aver perso alcuni dei mesi più importanti per la loro vita, un tempo che molto difficilmente potrà essere recuperato. Un primo grande aiuto è stata la «didattica a distanza», che è servita per non perdere i contatti, ma non basta: la scuola è incontro e dialogo di persone, relazione tra insegnante e alunno e degli alunni tra di loro. La scuola non è solamente trasmissione di nozioni ma è «comunità educante» dove ci si forma alle responsabilità della vita non solo grazie all’istruzione ma soprattutto attraverso gli esempi di vita.

È una vera impresa quella alla quale siete chiamati: insegnanti, studenti, operatori scolastici assieme alle famiglie. Vorrei che sentiste il sostegno e la vicinanza della comunità cristiana: come Chiesa di Adria-Rovigo pregheremo per questa intenzione nelle messe di domenica 13 settembre. Sappiate che «facciamo il tifo» perché questa impresa abbia successo: insieme con la formazione dei ragazzi è in gioco il futuro della nostra società A tutti voi giunga il mio augurio e il mio sostegno.

+Pierantonio Pavanello – Vescovo di Adria-Rovigo