DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE

Ognuno di noi in questi giorni porrà il suo sguardo su Gesù e sulla sua croce, ma ciò che veramente sarà decisivo sarà lo sguardo unico che Lui rivolge su di noi
13-04-2025

La liturgia che stiamo vivendo è come un grande portale che ci introduce nella celebrazione della passione, morte e risurrezione del Signore. La parola che abbiamo ascoltato mette in evidenza come la passione e morte del Signore sia un evento di umiliazione (cf la pagina di Isaia in cui si parla del servo sofferente del Signore) e di abbassamento (cf il passo di Paolo). È proprio attraverso questa umiliazione e questo abbassamento che Gesù giunge alla gloria della risurrezione. Per fare Pasqua anche noi abbiamo bisogno di abbracciare e di condividere la passione e la morte del Signore, che ci sono state narrate attraverso il racconto che ne fa l’evangelista Luca, un racconto in cui possiamo cogliere una molteplicità di sguardi. Ci sono infatti tante persone che guardano quanto avviene a Gesù e c’è anche chi è guardato da lui. Sono modi molto diversi di guardare a Gesù: il popolo che sta a vedere, i capi e i soldati che lo scherniscono, le folle che accorrono per vedere uno spettacolo ma che alla fine se ne vanno battendosi il petto in segno di pentimento, le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea e cercano di vedere da lontano il luogo dove viene sepolto. Tutti questi sguardi ci dicono che ci sono molti modi diversi di accostarsi alla passione di Gesù: sono però tutti sguardi insufficienti, perché si fermano a ciò che appare non colgono il significato profondo di ciò che sta avvenendo.

Ma c’è anche un altro personaggio che assiste alla passione e a cui Gesù rivolge il suo sguardo: è Pietro, che dopo aver rinnegato il maestro, incontra lo sguardo di Gesù. Questo sguardo è diverso, perché è un guardare dentro, in profondità. Questo sguardo tocca nell’intimo Pietro e gli fa ricordare le parole di Gesù, non solo la predizione del rinnegamento, ma quel ricordare che fa passare dall’incredulità alla fede. È la stessa esperienza che faranno le donne al sepolcro e poi i due discepoli di Emmaus.

Questo sguardo di Gesù è importante per noi che diciamo di seguirlo sulla sua via: anche noi infatti come i personaggi del racconto di Luca guardiamo con modi diversi la Passione e la morte di Gesù, ma solo se ci poniamo sotto il arriveremo a ricordare ciò che Lui ha detto e passare anche noi dall’incredulità alla fede.

Ognuno di noi in questi giorni porrà il suo sguardo su Gesù e sulla sua croce, ma ciò che veramente sarà decisivo sarà lo sguardo unico che Lui rivolge su di noi.