Feste quinquennali in onore della B. V. Maria del Rosario, in tempo di Pandemia da Covid-19

Cattedrale di Adria dal 3 al 10 ottobre 2021

Grazie all’azione missionaria di S. Apollinare, il territorio adriese conobbe ben presto la fede cristiana. Con la Parola di Cristo espressa nel Vangelo i primi seguaci conobbero Maria, Madre del Salvatore e ne invocarono l’aiuto per la salvezza delle anime. Questi sentimenti sono rappresentati nel bassorilievo copto conservato nella Cattedrale, che ricorda il Concilio di Efeso (431). A partire dal 1215, ad opera dei seguaci di San Domenico, il culto mariano venne arricchito dalla recita del Santo Rosario, diffusasi ben presto in tutto il mondo cristiano. La devozione alla Madre del Salvatore si sviluppò ancor più quando il Pontefice Pio V, in riconoscenza verso la B. Vergine per la vittoria cristiana contro gli Ottomani conseguita a Lepanto il 7 ottobre 1571, istituì la festa del SS.mo Rosario, stabilendo che venisse celebrata proprio il 7 di ottobre in tutte le chiese del mondo. Fu infatti un padre predicatore domenicano, Stefano degli Albertazzi, ad istituire presso la Cattedrale di Adria il 25 marzo 1573 (festa dell’Annunciazione), la Scuola (o Confraternita) del Rosario. Quando ne ebbe i mezzi, la Scuola diede incarico ad un bravo artista veneto (forse Lombardo del Sole) di scolpire su legno la dolcissima immagine della Madonna che, come ricorda nel suo diario Alfonso Bocca, venne presentata per la prima volta in Cattedrale e quindi portata in processione per la città il 5 maggio 1641. “… si andò per la città, si passò per le chiese con frequenza di populo; si predicò nella mattina, e parevasi, che la Città fosse Città di Rose”. Sempre dallo stesso cronista Bocca viene riferito che nella Cattedrale, dal 2 agosto 1642, “… si principiò a recitare il Rosario con una gran divotione..”. Secondo la stessa fonte poi la Vergine seduta in trono con il Bambino, venne incoronata dal vescovo Savio il 22 maggio 1644. Una iscrizione, riportata sopra il timpano dell’altare che ne custodisce il simulacro, riferisce che a partire dal 1646 la sacra immagine fu “posta in maggior decoro” “concordemente e in ottemperanza a un voto”, lasciando così trasparire che la costruzione dell’altare risale a quella data. Sempre in ottemperanza a un voto, fatto, come attesta F.A. Bocchi, nell’incombenza di una epidemia di tifo (che studi recenti hanno accertato trattarsi di vaiolo), nel 1717 vennero istituite solenni Feste Quinquennali a favore della B. Vergine del Rosario. Per onorare in modo particolare la sacra immagine, venerata con il titolo di “Regina delle Vittorie”, ma anche di “Regina degli Adriesi”, nelle cadenze quinquennali furono presenti nei secoli Vescovi, Arcivescovi, Patriarchi e Cardinali testimoniando così la fede e riconoscendo come sia importante che la memoria dell’antico amore filiale a Maria non abbia mai a venir meno. La pandemia da Covid-19 che da un biennio ormai alberga ovunque ha creato spesso in molti, momenti di ansia e di sconforto. Le celebrazioni straordinarie rivolte alla Madonna del Rosario offrono a tutti l’occasione di guardare con fede a Maria per avere da Lei conforto e protezione con l’assicurazione che il flagello abbia presto a cessare. Invochiamo dunque l’intercessione della Beata Vergine perché aiuti la Comunità Adriese e Diocesana a “riscoprire la gioia del credere e a ritrovare l’entusiasmo di comunicare la fede” (Benedetto XVI, PF n.7).

Aldo Rondina