AUGURIO PASQUALE DEL VESCOVO PIERANTONIO

Non dobbiamo stancarci di parlare di Cristo Risorto

Carissimi sorelle e fratelli,

dopo il cammino di conversione della Quaresima, anche quest’anno il Signore ci concede il dono di celebrare la Pasqua di Risurrezione: la festa di Pasqua infatti è un dono, perché ci viene data ancora una volta la possibilità di tornare alla sorgente della nostra fede e della nostra vita di cristiani. Non è una festa tra le altre, ma l’origine e il fondamento di ogni festa cristiana. Purtroppo non ne siamo consapevoli e lo dimostra la partecipazione molto ridotta al Triduo pasquale anche tra i praticanti.

Come dice San Paolo «se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede». Fare Pasqua allora significa mettere la morte e la risurrezione del Signore al centro della nostra vita, imparando ogni giorno a morire e a risorgere con Lui. E’ morire con Cristo quando accetto la fatica e la sofferenza della vita, facendo dono di me stesso per amore di Dio e dei fratelli, accogliendo quanto la vita mi riserva secondo l’esempio di Gesù «che si è fatto obbediente fino alla morte e alla morte di croce». Risorgere con Cristo è sperimentare la forza di vita nuova che scaturisce da questo morire: il paradosso della Pasqua sta proprio qui, nel fatto che la vita scaturisce dalla morte!

Auguro a tutti di sentire la forza di rinnovamento e di salvezza che viene dall’annuncio pasquale: «Cristo è risorto! E’ veramente risorto». Questo annuncio ha immesso nella storia dell’umanità un dinamismo di vita mai conosciuto prima. Non solo ha cambiato la vita di chi l’ha accolto, ma ha trasformato il corso della storia. Se anche noi riuscissimo a coglierne la potenza, potremmo diventare artefici di un mondo nuovo.

Questo annuncio ora è affidato a noi, come duemila anni fa agli apostoli e ai primi discepoli. C’è un’umanità che, senza rendersene conto, attende di riceverlo per poter sperare in una vita diversa, più umana, più giusta, più pacifica. Il nostro tempo sembra segnato dal dominio della morte: le atrocità e le distruzioni della guerra in corso tra Russia e Ucraina sono solo la punta di un iceberg, che fa emergere la potenza di morte che grava sull’umanità e da cui sembra non esserci rimedio. Solo la risurrezione di Cristo dalla morte ha spezzato il laccio della morte: credere in Lui è l’unica via per affermare la vita.

Non dobbiamo stancarci di parlare di Cristo Risorto e di mostrare con la nostra vita la novità e la forza che scaturiscono dalla fede in Lui. Non si tratta solo di difendere le tradizioni del passato o di preservare l’influenza della Chiesa nella società. Come all’inizio del cristianesimo è necessario portare gli uomini e le donne di oggi a scoprire l’unica grande novità della storia.

L’augurio di Buona Pasqua rianimi quanti non sperano più e sono oppressi dalla sfiducia e dalla rassegnazione: seguendo Gesù Crocifisso e Risorto si apre anche per noi la strada che porta ad una vita nuova! Non abbiamo paura di metterci in cammino con Lui.

+Pierantonio Pavanello – Vescovo di Adria-Rovigo