Una collezione d’arte e libraria dall’inestimabile valore, illustra la storia di una delle famiglie più antiche e influenti del Polesine

Rovigo, Palazzo Roncale a partire dal 30 novembre sino al 10 marzo 2023. Un patrimonio di opere, e saperi, provenienti dalla collezione del Casato Silvestri

La mostra “Il Conte e il Cardinale. La collezione Silvestri” si propone di portare alla luce un’ altra notevole storia del Polesine. Dipinti, libri rari, reperti archeologici, tesori materiali e culturali che hanno intrecciato la storia di questa famiglia con quella della città.

Bernardo Strozzi, Giuseppe Nogari, Luca Giordano, Giovan Battista Pittoni, Vittore Ghislandi sono solo alcuni degli artisti le cui opere saranno esposte a Palazzo Roncale a partire dal 30 novembre sino al 10 marzo 2023. Un patrimonio di opere, e saperi, provenienti dalla collezione del Casato Silvestri.

Oggi a Rovigo il nome dei Silvestri è riconducibile a un palazzo, una via, qualche lapide e poco più: eppure se il capoluogo polesano è assurto al rango di città – essendo fino a quel momento un borgo soggetto territorialmente ad Adria – lo si deve in gran parte a uno di loro: Carlo II Silvestri che, nel 1815, ottenne il riconoscimento dal Regno lombardo veneto dopo aver chiesto a lungo alle autorità della Serenissima di fare altrettanto.

Uomini illustri, di cultura, raffinati intellettuali, grandi collezionisti e accorti amministratori che hanno costruito nel corso di sette secoli un patrimonio eccezionale. Tesori materiali e culturali che hanno finito per intrecciare indistricabilmente la storia di questa famiglia con quella della città.

Una collezione d’opere d’arte di circa 200 dipinti, reperti archeologici e una biblioteca di oltre 40mila volumi, conosciuta come la Silvestriana, è quanto gli ultimi eredi del nobile casato, il conte Girolamo e il fratello Cardinale Pietro Silvestri, lasciarono a Seminario Vescovile, Accademia dei Concordi e Comune di Rovigo per “amor del pubblico bene”.

La mostra di Palazzo Roncale vuole portare l’attenzione su questo straordinario patrimonio, tuttora poco conosciuto, attraverso una selezione di dipinti, opere dell’antichità e manoscritti miniati  presentati con un linguaggio allestitivo contemporaneo e immersivo. Un’esposizione d’arte che proprio attraverso l’arte racconta di storia politica, sociale e culturale del territorio continuando la mission delle mostre rodigine.

Rovigo fu “la sola piccola città veneta che sia stata sede di un vero museo d’antichità”, scrive lo storico e filosofo franco-polacco Krzysztof Pomian, e come tale attirò studiosi e visitatori da altre località italiane ed europee. Fautori di tanta ricchezza storica e culturale furono soprattutto Girolamo Silvestri, che mise assieme la biblioteca, Camillo Silvestri, che raccolse i reperti archeologici ed epigrafici e Rinaldo Silvestri per i dipinti.

Una raccolta di 40.000 tra documenti e volumi, conosciuta come Biblioteca Silvestriana, e custode di edizioni rare come la Bibbia istoriata padovana e il codice ebraico di Joseph Albo, il Sèfer ha-‘iqqarìm (il libro dei principi). Oltre 200 opere dalle tele trecentesche e quattrocentesche di Nicolò di Pietro e Quirizio da Murano, alle tele di Mazzoni, Nogari, Pittoni, Pietro Vecchia, Giambattista Piazzetta, Pietro Longhi, Fra Galgario…per citarne solo alcuni. E ancora monumenti lapidei e iscrizioni, la cosiddetta “tomba di Borsea”, i bronzetti e le ceramiche, i vetri e le lucerne.

Furono il Conte Girolamo Silvestri e il fratello Cardinale Pietro, di Carlo II e di Antonia Dottori Sanson di Padova, a destinare i loro tesori culturali all’Accademia dei Concordi, al Comune di Rovigo e al Seminario Vescovile. Nel 1858 venne donata la preziosissima biblioteca “Silvestriana” concessa ad “uso gratuito perpetuo e irrevocabile” all’ Accademia dei Concordi e alla Città di Rovigo. Nel 1877 alla morte dell’ultimo erede le collezioni d’arte e di archeologia dei Silvestri furono assegnate a metà tra il Seminario Vescovile e la medesima Accademia dei Concordi, insieme al Comune di Rovigo. Mentre al Comune di Padova invece venne donata la Casa di Francesco Petrarca ad Arquà; e i beni immobili in città e nel territorio alla Diocesi di Adria-Rovigo affinché, con essi, venissero finanziate opere sociali e soprattutto educative.

La mostra “Il Conte e il Cardinale. La collezione Silvestri” si propone di portare alla luce una altra notevole storia del Polesine. Dipinti, libri rari, reperti archeologici, tesori materiali e culturali che hanno intrecciato la storia di questa famiglia con quella della città.