MARIA SS.MA MADRE DI DIO – GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

Il Papa indica tre strade per la pace: dialogo fra le generazioni, educazione, lavoro. Mostra come siano particolarmente necessarie in questo momento storico segnato dalla pandemia
01-01-2022

In questo primo giorno dell’anno, Ottava di Natale, siamo invitati a considerare due temi che si intrecciano tra loro.

Il primo riprende il mistero del Dio fatto uomo indirizzando la nostra attenzione sulla divina maternità di Maria. Il secondo tema è legato all’inizio dell’anno civile e ci propone una visione del tempo sotto il segno della benedizione di Dio, che si è fatta carne in Gesù, Figlio di Dio nato da Maria.

Oggi ci scambiamo gli auguri per il nuovo anno: come cristiani dovremmo essere consapevoli che questo gesto ha anche un significato religioso: più che di auguri, dovremmo parlare di benedizioni. L’inizio di un nuovo anno non ha a che fare solamente con una mera successione cronologica, ma si colloca all’interno dello stesso tempo di Dio, tempo di pienezza e di compimento. Il tempo di Dio è un tempo di salvezza, un tempo compiuto. Salvezza e compimento hanno un volto, il volto di Gesù Cristo. Come ci ricorda Paolo nella seconda lettura: «Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo figlio, nato da donna, nato sotto la legge …. Perché diventassimo figli di Dio». L’irruzione del tempo di Dio nel tempo dell’uomo è espressa nel linguaggio della Bibbia dal concetto di benedizione, che abbiamo sentito richiamare nel brano della prima lettura che riporta la preghiera del sommo sacerdote all’inizio dell’anno: «Ti benedica il Signore e ti custodisca…». La benedizione non è un semplice augurio e neppure è solo espressione dell’appartenenza di una cosa o di una persona al mondo di Dio, indica piuttosto un’azione di Dio che porta l’uomo alla pienezza e alla felicità. L’uomo benedetto da Dio è un uomo che vive una relazione positiva con Dio e con gli altri uomini. Il testo del libro dei Numeri descrive gli effetti della benedizione come consapevolezza di essere custoditi da Dio e di essere oggetto nella totale gratuità di uno sguardo divino che è sorgente di vita e di pace.

La nostra benedizione è nel nome di Gesù: questo nome, indicato dall’Angelo a Maria, vuol dire «Dio salva». Viene imposto al bambino secondo la consuetudine l’ottavo giorno: il giorno ottavo indica la pienezza del tempo e simbolicamente rappresenta il nostro tempo, un tempo che è carico della benedizione di Dio e nel quale Dio ci offre la pace, che è la pienezza dei suoi doni.

Proprio alla pace è dedicato questo primo giorno dell’anno civile, in cui viene celebrata la giornata mondiale per la pace. Il messaggio del Papa quest’anno ha per titolo «Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura». Il Papa indica tre strade per la pace: dialogo fra le generazioni, educazione, lavoro. Mostra come siano particolarmente necessarie in questo momento storico segnato dalla pandemia.

La pandemia ha scatenato nuove conflittualità, che assumono anche forme violente: la strada da percorrere invece è quella del dialogo, in particolare quello tra le generazioni. «Le grandi sfide sociali e i processi di pacificazione non possono fare a meno del dialogo tra i custodi della memoria – gli anziani – e quelli che portano avanti la storia – i giovani –; e neanche si può fare a meno della disponibilità di ognuno a fare spazio all’altro, a non pretendere di occupare tutta la scena».

Una seconda strada per costruire la pace riguarda l’educazione. Purtroppo sono aumentate le spese per gli armamenti e diminuite quelle relative all’educazione. Bisogna invertire la rotta con un patto educativo globale «per» e «con» le giovani generazioni, che impegni famiglie, comunità, scuole e università, istituzioni e religioni, governanti e umanità intera nel formare persone mature. Un patto che promuova educazione ed ecologia integrale, secondo un modello di pace, sviluppo e sostenibilità, incentrato sulla fraternità e sull’alleanza uomo-ambiente».

Infine la terza strada è quella del lavoro: la pandemia ha provocato la perdita di molti posti di lavoro: è più che mai urgente promuovere in tutto il mondo condizioni lavorative decenti e dignitose, orientate al bene comune e alla salvaguardia del creato.

Queste tre strade non riguardano solo le istituzioni sociali e politiche, ma anche i singoli individui, i gruppi, le associazioni. Il papa con una bella immagine spiega che non c’è solo l’«architettura» della pace, ci sono anche gli «artigiani» della pace. Ognuno di noi in questo nuovo anno può essere «artigiano» di pace: è questo l’augurio, o meglio, la benedizione che ci scambiamo in questo giorno.

Adria, Cattedrale; Rovigo, Duomo-Concattedrale