NATALE DEL SIGNORE – MESSA VESPERTINA DELLA VIGILIA

Rovigo, Tempio Civico della Beata Vergine del Soccorso
24-12-2018

In questa sera della vigilia di Natale la liturgia ci invita a pregustare la gioia della festa che sta per cominciare. Il Natale è una festa cristiana e quindi si può vivere in modo vero e autentico solo mettendo al centro Gesù: non vivremo il Natale se ci accontenteremo di gesti e consuetudini esteriori e non saremo capaci di lasciarci toccare dall’incontro con Lui, il Figlio di Dio, il nostro Salvatore.

Qualche giorno fa nella catechesi del mercoledì Papa Francesco ha ammonito: «Se Natale rimane solo una bella festa tradizionale, dove al centro ci siamo noi e non Lui, sarà un’occasione persa. Per favore, non mondanizziamo il Natale! Non mettiamo da parte il Festeggiato, come allora, quando “venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto” (…)».

Riconoscere che Gesù è il Salvatore, significa guardare il mondo e la storia con occhi diversi. La complessità del mondo in cui viviamo è fonte di paura e di smarrimento: potremmo dire che l’umanità non conosce il proprio volto e brancola nel buio. Per questa umanità la nascita di Gesù è, riprendendo le parole del profeta ascoltate nella prima lettura, la stella che porta giustizia e la lampada che dona salvezza. Mandando il suo Figlio nel mondo, Dio ha unito a sé l’umanità: Dio «sposa» la nostra condizione umana in un patto di amore, in un’unione nuziale: «come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te». Guardando a Cristo, l’umanità dimentica il suo nome di «devastata», «abbandonata» e impara il suo vero nome «Gioia di Dio» e «compagna dell’eterno».

Per compiere la sua opera di salvezza Dio però chiede la nostra collaborazione: come ha chiesto la collaborazione di Maria e di Giuseppe nell’incarnazione del suo Figlio, così oggi chiede anche a noi di diventare suoi collaboratori. Non si tratta di fare o dare qualcosa, ma di assumere il suo stile. Dio infatti opera nell’umiltà e nel silenzio e chiede anche a noi di fare altrettanto. Nella catechesi citata poco fa, a questo proposito Papa Francesco dice: «Vivere il Natale è lasciarsi scuotere dalla sua sorprendente novità. Il Natale di Gesù non offre rassicuranti tepori da caminetto, ma il brivido divino che scuote la storia. Natale è la rivincita dell’umiltà sull’arroganza, della semplicità sull’abbondanza, del silenzio sul baccano, della preghiera sul “mio tempo”, di Dio sul mio io».

Vivere il Natale quindi richiede la nostra conversione, un cambiamento profondo per aprirci a Dio e accoglierlo nella concretezza della nostra vita.

Sia il nostro un Natale con Gesù, lasciamoci incontrare da Lui e apriamo la mente e il cuore alle sorprese di Dio. Buon Natale!