Recentemente sono state aperte in varie località della Diocesi delle strutture denominate “Casa funeraria”, allo scopo di offrire un ambiente in cui custodire le salme dei defunti prima delle esequie e dove i familiari possano ricevere la visita di parenti e amici. Tali strutture spesso sono dotate anche della cosiddetta “Sala del commiato”, attrezzata per celebrazioni religiose e laiche di commiato. Pur apprezzando positivamente l’apertura di tale servizio, si ritiene utile fare alcune precisazioni, in quanto sono giunte ai parroci richieste di celebrare all’interno della “Casa funeraria” le esequie cristiane.
A tal proposito si fa presente che per la Chiesa cattolica i riti delle esequie si svolgono in tre luoghi ben definiti: la casa del defunto (oggi sempre più sostituita dall’obitorio), la chiesa parrocchiale e il cimitero. In particolare è prescritto che la messa esequiale si celebri nella chiesa parrocchiale. Pertanto è proibito a qualsiasi presbitero, sia diocesano che extradiocesano, celebrare la messa esequiale nella “Casa funeraria”.
Qualora se ne ravveda l’opportunità, i familiari potranno tenere in tale struttura quei momenti di preghiera che il Rituale prevede si svolgano nella casa del defunto, quali la veglia e la preghiera per la chiusura della bara. L’Ufficio liturgico diocesano metterà a disposizione delle famiglie un apposito sussidio.
Si tenga inoltre presente che almeno finché dura l’emergenza sanitaria, è bene che i riti delle esequie si svolgano in un unico momento in chiesa, omettendo sia la tappa nella casa del defunto (o all’obitorio) sia quella al cimitero per la sepoltura.
Rovigo, 20 novembre 2020
+Pierantonio Pavanello – Vescovo