MEMORIA LITURGICA DELLA BEATA MARIA BOLOGNESI

All’intercessione della Beata Maria Bolognesi affidiamo i sacerdoti
30-01-2019

Vorrei ritornare anche questa sera, come già feci lo scorso anno, su un aspetto particolarmente attuale della santità di Maria Bolognesi: mi riferisco alla preghiera e all’offerta delle sue sofferenze per la santificazione dei sacerdoti.
Pregare per i sacerdoti e offrire le sue sofferenze per la loro santificazione fu per la Beata una risposta ad una chiamata che ricevette dal Signore. Leggiamo nei suoi Diari che agli inizi del 1944 le apparve in sogno Gesù agonizzante coperto di sudore di sangue e le chiese di pregare molto per la conversione dei peccatori e la santificazione dei sacerdoti.
Maria Bolognesi nel corso della sua vita ebbe modo di conoscere anche i limiti e i difetti dei sacerdoti: lei stessa fu vittima di incomprensioni da parte di uomini di chiesa, ma ciò non la portò mai a perdere la stima per il ministero dei sacerdoti, anzi ne trasse motivo per impegnarsi ancora di più a pregare per loro.
Trovo nel suo esempio una singolare anticipazione di quanto Papa Francesco ha scritto lo scorso mese di agosto nella Lettera al Popolo di Dio, in cui affronta lo scandalo costituito dagli abusi perpetrati in varie parti del mondo da preti e vescovi. E’ un testo che ci suggerisce gli atteggiamenti spirituali con i quali affrontare questo scandalo, che mette duramente alla prova la nostra fede e il nostro rapporto con la chiesa e i suoi ministri. E’ significativo che Papa Francesco si sia rivolto al Popolo di Dio, cioè a tutti i membri della Chiesa, e non solo ai chierici e ai consacrati. Innanzitutto il Papa invita tutti i fedeli a farsi carico di quanto è avvenuto: «La dimensione e la grandezza degli avvenimenti esige di farsi carico di questo fatto in maniera globale e comunitaria. Benché sia importante e necessario in ogni cammino di conversione prendere conoscenza dell’accaduto, questo da sé non basta. Oggi siamo interpellati come Popolo di Dio a farci carico del dolore dei nostri fratelli feriti nella carne e nello spirito». Questa solidarietà deve coinvolgerci tutti e deve portarci ad un rinnovato impegno di conversione: «La dimensione penitenziale di digiuno e preghiera ci aiuterà come Popolo di Dio a metterci davanti al Signore e ai nostri fratelli feriti, come peccatori che implorano il perdono e la grazia della vergogna e della conversione, e così a elaborare azioni che producano dinamismi in sintonia col Vangelo». Anche in questo momento doloroso ci è di aiuto l’esempio, orante e penitenziale, di Maria sotto la croce del Figlio: «Quando sperimentiamo la desolazione che ci procurano queste piaghe ecclesiali, con Maria ci farà bene “insistere di più nella preghiera” (cfr S. Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, 319), cercando di crescere nell’amore e nella fedeltà alla Chiesa».
Chi conosce la vita della Beata Maria Bolognesi vede in lei già realizzati i suggerimenti del Papa: questo non ci meraviglia. La profezia dei santi non sta nel prevedere il futuro ma nel vivere in pienezza l’amore per il Signore e i fratelli. Non coltiviamo la vera devozione alla nostra Beata andando a cercare nei suoi scritti la previsione di avvenimenti del tempo presente, ma imparando da lei lo spirito della preghiera e dell’offerta riparatrice, prendendo su di noi il carico non solo dei nostri peccati ma anche di quelli dei nostri fratelli.
All’intercessione della Beata Maria Bolognesi affidiamo i sacerdoti, in modo particolare i sacerdoti della nostra Chiesa di Adria-Rovigo. Insieme con lei preghiamo perché la Chiesa possa uscire purificata dalla prova degli scandali degli abusi. Stringiamoci attorno a Papa Francesco, successore dell’Apostolo Pietro, perché guidi con fermezza e coraggio la barca di Pietro in mezzo alle tempeste del nostro tempo.