«Ti rendo grazie o Padre, Signore del cielo e della terra perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli».
Al termine della sua lunga vita, credo che possiamo applicare anche a don Renato queste parole di Gesù. Con l’Apostolo Paolo possiamo dire che anche in lui «la grazia, accresciuta ad opera di molti, fa abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio».
Il suo testamento, redatto ancora nell’agosto del 2013, è veramente un «inno di ringraziamento»: un «inno di ringraziamento» ancora più significativo se si pensa che la sua vita non è stata facile. Leggendo il suo curriculum vitae sono stato colpito vedendo come più volte dovette sospendere il ministero parrocchiale perché la salute lo sosteneva. Ciononostante sulla tentazione di lamentarsi e di prendersela con il Signore, ha avuto il sopravvento la lode e il rendimento di grazie, come solo la fede sa fare.
Don Renato, nato a Bellombra il 25 settembre1929, fu ordinato sacerdote il 28 giugno del 1953. Fu vicario cooperatore ad Arquà Polesine, a Fiesso e a Molinella, parrocchia di cui divenne poi parroco. Dopo quattro anni fu trasferito a Roverdicré e successivamente a Guarda Veneta. La salute malferma lo costrinse a ritirarsi, rinunciando al ministero di parroco, che riprese dopo alcuni anni a Canale. Sempre per problemi di salute nel 1993 dovette ritirarsi ad Adria come canonico della Cattedrale.
Gli ultimi anni sono stati segnati da sofferenza e infermità: egli però seppe affrontarli con serenità e pazienza. Quando andavo a visitarlo sono sempre rimasto colpito dal tratto accogliente e positivo nonostante la precarietà delle condizioni di salute. Pur limitato nei movimenti e costretto sulla sedia a rotelle, fino all’ultimo partecipò alle celebrazioni in Cattedrale.
Il suo testamento si conclude con l’espressione di Gesù sulla croce «Nelle tue mani, Signore, raccomando il mio Spirito». Anche noi vogliamo affidare al Signore la vita di questo nostro fratello, sicuri che il Signore gli darà il premio riservato ai suoi servi fedeli.
Don Renato dal cielo continuerà a pregare per la nostra Chiesa diocesana, che ha servito per ben 66 anni: caro don Renato intercedi per noi, in particolare prega per il vescovo e i sacerdoti di questa chiesa, chiedi al Signore che ci siano giovani generosi capaci, come lo sei stato tu, a seguire la chiamata di Gesù a diventare pescatori di uomini.