NATALE DEL SIGNORE – MESSA DEL GIORNO

Il Natale ci sfida a credere: solo la fede fa sì che possiamo entrare anche noi nel mistero d’amore che ci ha raggiunti attraverso la nascita del Figlio di Dio
25-12-2023

Il Natale non è soltanto un anniversario: per esprimerci in termini semplici non è solo il compleanno” di Gesù. La nascita di Gesù, infatti, non è solo un evento passato da ricordare, ma una realtà che continua oggi a dispiegare il suo effetto e che pertanto chiede di essere accolta perché, se noi lo vogliamo, può permetterci di vivere in modo diverso. Per usare un’espressione forse imprecisa dal punto di vista teologico ma efficace se ci lasciamo coinvolgere da questo evento – la nascita di Gesù – e ne cogliamo il significato più profondo possiamo vivere una «vita da Dio»: Dio si è fatto come noi per farci come Lui. Per esprimere questo concetto il linguaggio religioso usa il termine «mistero». Nel linguaggio comune la parola «mistero» indica qualcosa di oscuro, che non riusciamo a conoscere. Nei testi della Sacra Scrittura, pensiamo alle lettere di Paolo, «mistero» è una realtà divina che Dio nella sua bontà ci rivela perché possiamo immergerci in essa per esserne trasformati. «Mistero» quindi è qualcosa di grande e bello, come il sole o, se volete, come il mare, qualcosa che possiamo conoscere e gustare ma sempre in una misura incompleta perché ci supera infinitamente.

Al centro delle letture che abbiamo ascoltato c’è dunque il mistero dell’incarnazione, cioè Dio che si fa carne, dove «carne» nel linguaggio biblico indica l’uomo nella sua totalità di corpo e di spirito. La prima lettura, tratta dal Profeta Isaia, contiene l’annuncio di un evento di salvezza operato da Dio per il suo popolo e che avrà conseguenze per tutta l’umanità. La seconda lettura vede nel Bambino nato a Betlemme il Figlio che è la Parola (il Verbo) definitiva di Dio all’umanità. Dio nella storia ha parlato in molti modi agli uomini, ma Gesù di Nazareth è la Parola fatta carne. In lui Dio fa abitare la sua divinità nella nostra umanità. Tutto ciò che è umano quindi è avvolto dall’amore di Dio. Dio che nessuno ha mai visto è diventato visibile nell’umanità di Gesù. Se noi nella fede accogliamo Gesù come la Parola definitiva del Padre diventiamo anche noi Figli di Dio, diventiamo cioè partecipi della vita di Dio.

La nascita di Gesù allora ci apre prospettive inaudite, ma spetta a noi decidere di immergerci dentro questo mare di amore che si spalanca davanti a noi. Non è scontato che noi lo facciamo. Il prologo di Giovanni lo ha ben presente: «Il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome».

Il Natale ci sfida a credere: solo la fede fa sì che possiamo entrare anche noi nel mistero d’amore che ci ha raggiunti attraverso la nascita del Figlio di Dio. La fede nasce dall’ascolto della Parola custodita nel cuore con il silenzio e l’adorazione. Fermiamoci anche noi in questi giorni davanti al Bambino del presepio, non abbiamo paura di sostare nel silenzio e di offrirgli la nostra adorazione.  Solo così potremo accoglierlo e nascere anche noi alla vita dei Figli di Dio.

Rovigo, Duomo-Concattedrale – 25 dicembre 2023