Solennità del Corpus Domini

03-06-2018

Nella vita è importante avere qualcuno su cui poter contare: per questo ci fa piacere quando qualcuno si impegna con noi, ci promette il suo aiuto nella difficoltà, ci esprime la volontà di esserci se mai dovessimo trovarci nella necessità. Questo è il significato del termine “alleanza”: è alleato chi si è impegnato con me, qualcuno su cui posso contare sempre. “Alleanza” è una parola chiave della Bibbia. In fondo il messaggio che la Bibbia ci vuol dare in sintesi è proprio questo: Dio si offre a noi come nostro alleato, se noi lo vogliamo lui ci offre un’alleanza. Potremmo tradurre questo concetto in termini più semplici: Dio ci propone di essere nostro compagno di strada e ci chiede di accogliere questa proposta. L’alleanza infatti presuppone un patto, un consenso tra i due che diventano alleati. Anche l’alleanza di Dio con gli uomini ha bisogno di un patto che si esprime attraverso un gesto, un rito. Nella prima lettura questo gesto è un sacrificio di animali e l’aspersione del sangue sui contraenti dell’alleanza: il popolo e Dio, rappresentato dall’altare. Questo gesto ne anticipa un altro, infinitamente più grande: il sacrificio che Gesù ha fatto della propria vita sulla croce, offrendo il proprio corpo e il proprio sangue, cioè tutto se stesso. Questo gesto Gesù lo ha anticipato durante l’ultima cena donando ai suoi discepoli il pane e il vino, dicendo «questo è il mio corpo….», «questo è il mio sangue». Quel pane e quel vino sono realmente il corpo spezzato e il sangue versato del Signore Gesù: essi diventano per noi il segno dell’Alleanza, in quanto ci donano la presenza del Signore. Attraverso il sacramento dell’Eucaristia il Signore Gesù si fa nostro compagno di viaggio, ci dà la certezza di essere sempre accanto a noi.
Anche le nostre famiglie hanno bisogno che il Signore accompagni il loro cammino: hanno bisogno di sapere che possono sempre contare su d lui. Hanno bisogno di un segno che ricordi questa presenza e permetta di percepirla anche in quei momenti in cui il Signore appare distante. Per questo l’eucaristia deve essere il centro della vita delle famiglie cristiane: penso alla messa della domenica in cui il Signore rinnova con noi la sua alleanza. Non è forse legata all’abbandono della pratica domenicale la fragilità della famiglia oggi?