STAZIONE QUARESIMALE CONCLUSIVA NELLA VICARIA DI LENDINARA

La presenza di Dio è l’unica garanzia del credente ed è proprio la percezione di avere Dio vicino che ci rende liberi anche di fronte alle forme più gravi di oppressione
21-03-2024

Mi inserisco anch’io questa sera nel percorso spirituale che avete fatto durante le varie stazioni quaresimali, guidati da don Luca Borgna, sul tema «Nel deserto Dio ci guida alla libertà». Le letture che abbiamo ascoltato ci offrono importanti spunti di riflessione proprio sul tema della libertà.

Nella prima lettura abbiamo visto tre giovani uomini, legati e gettati vivi in una fornace ardente. Questi tre giovani non accettano di vivere da schivi del re pagano e di sottomettersi al culto degli idoli: vogliono rimanere fedeli al loro Dio. Per questo accettano di mettere a repentaglio la loro vita. Nella fornace accade qualcosa di straordinario e di incredibile: il re si accorge che i tre non vengono bruciati dalle fiamme e sono sciolti dalle catene. Interessante un particolare: accanto a loro c’è un quarto personaggio «simile all’aspetto a un figlio di dei». È l’angelo del Signore mandato a salvarli dalle fiamme e ad attestare che Dio è con loro. La sorgente della loro libertà è quindi nella fede: per vivere da uomini liberi è necessaria la fede. Anche da un punto di vista umano solo chi vive nella fiducia può essere realmente libero. Allo stesso modo solo chi ha fede e si affida a Dio può fare l’esperienza della libertà. Nella fornace i tre giovani sperimentano l’unica assicurazione che vien all’uomo di fede: «Io sono con te». La presenza di Dio è l’unica garanzia del credente ed è proprio la percezione di avere Dio vicino che ci rende liberi anche di fronte alle forme più gravi di oppressione.

Sono convinto che sia molto importante anche per noi oggi vivere e proporre la fede come sorgente di libertà: nel modo di pensare comune chi crede è schiavo di obblighi e di precetti. Abbiamo bisogno di far percepire ai ragazzi e ai giovani che invece solo chi crede può essere veramente libero.

La riflessione sulla libertà del credente continua nel brano del Vangelo di Giovanni, in particolare nell’affermazione di Gesù: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». È interessante per noi fermarci sulla reazione dei Giudei, i quali si meravigliano di quanto Gesù dice: «Come puoi dire diventerete liberi? Noi siamo già liberi». È  una reazione che magari inconsapevolmente abbiamo anche noi. Noi sappiamo già qual è la verità, anche noi, come i Giudei, possiamo dire di essere «figli di Abramo» cioè di essere nati e cresciuti in una tradizione cristiana, per cui non c’è nulla di nuovo da imparare. La risposta di Gesù ci chiede invece una fede «dinamica», che si muove, non sta ferma, si inquieta e cerca la novità di Dio. Il nostro Dio infatti si svela nella storia, ci chiede di scoprire sempre di nuovo il suo disegno di salvezza. La verità nel Vangelo di Giovanni è infatti il disegno di salvezza di Dio che si rivela all’uomo attraverso il Figlio Gesù ed è proprio questo desiderio di conoscere la verità che ci rende liberi: la libertà non è un dato di fatto, è una conquista a cui ci avviciniamo seguendo Gesù come discepoli dentro la storia degli uomini.

Il cammino di questa Quaresima e soprattutto la Pasqua che celebreremo ci renda allora più liberi, capaci pertanto di aprire anche ai nostri fratelli e sorelle quei cammini di liberazione di cui tanto ha bisogno il mondo di oggi.