VENERDÌ SANTO NELLA PASSIONE DEL SIGNORE

29-03-2024

La celebrazione di questa sera ci invita a fissare il nostro sguardo sulla Croce: attraverso la Croce però noi guardiamo a Gesù. Non si adora la croce, né la morte di Gesù in se stessa, ma la persona di Gesù che passando attraverso la passione e la morte ci rivela il Padre e ci manifesta la pienezza dell’amore. Oggi non celebriamo il Cristo morto, ma il suo passaggio attraverso la morte per giungere alla pienezza della vita. In altri termini noi celebriamo la passione e la morte di Gesù già nella luce della Risurrezione.

Il racconto della Passione secondo Giovanni, che da sempre la Chiesa proclama nel Venerdì santo, sottolinea proprio questo aspetto: la passione e la morte di Gesù sono la manifestazione della sua divinità. Gesù nel Vangelo di Giovanni annuncia la sua passione dicendo «quando sarò innalzato»: la Croce è quindi lo strumento con cui il Figlio di Dio viene glorificato. L’ «innalzamento» di Gesù infatti comporta un «abbassamento»: colui che viene elevato da terra è colui che ha accettato di cadere nella terra per morirvi come un seme. E da questo movimento, che richiama il braccio verticale della croce, ne deriva anche un altro: proprio perché ha consegnato per noi la sua vita ci attrare a sé (il braccio orizzontale della croce). E’ il dono di sé che diventa la «calamita» che ci attrae, così come il cammino di spogliazione e di umiliazione è la «calamita» che lo innalza verso l’alto, cioè verso il Padre.

Il nostro sguardo deve andare oltre il legno della croce. Giovanni, citando le scritture dell’Antico Testamento, ricorda: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto». Unico tra gli evangelisti parla di un soldato romano che trafigge il costato di Gesù, da cui scaturiscono sangue ed acqua. Quel fianco trafitto da cui sgorgano sangue ed acqua è il punto da cui parte l’attrazione che ci spinge verso il Crocifisso. Questo costato aperto è lo spazio dell’amore che si consegna, l’acqua e il sangue sono simbolo dello Spirito di Gesù che viene effuso. Il cuore aperto di Gesù è l’ultimo grande segno che il racconto della Passione offre alla nostra fede, uno spazio di rivelazione e di comunione in cui possiamo anche noi dimorare.

Non abbiamo paura questa sera di sostare in questo cuore aperto, facendo nostri i sentimenti e le scelte di Gesù perché anche noi possiamo far vivere in noi il suo amore, divenendo disponibili a donarci ogni giorno al padre e ai fratelli come ha fatto Lui.