Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia noi esercitiamo il sacerdozio di Cristo: come insegna il Concilio Vaticano II infatti ogni celebrazione liturgica è non soltanto opera della Chiesa, ma anche e soprattutto opera di Cristo Sacerdote, che associa a sé il suo corpo
È questo sguardo «contemplativo» che San Benedetto insegna anche a noi oggi. San Benedetto e i suoi monaci avevano una visione spirituale ed etica del loro lavoro e questo spiega l’efficacia dei loro interventi nella bonifica, come in tanti altri settori dell’attività umana.
La presenza di Dio è l’unica garanzia del credente ed è proprio la percezione di avere Dio vicino che ci rende liberi anche di fronte alle forme più gravi di oppressione
Nella misura in cui questa Quaresima sarà di conversione, allora, l’umanità smarrita avvertirà un sussulto di creatività: il balenare di una nuova speranza
Gesù mette al primo posto il bisogno di relazione del lebbroso: il suo tocco rompe l’isolamento, libera quest’uomo e gli ridà una nuova vita. Ciò che muove Gesù non è l’intenzione di trasgredire la legge, ma la compassione.
«Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace!». La liturgia ci accoglie oggi, primo giorno dell’anno, con queste parole del libro dei Numeri